Le radio clandestine

Esiste una vasta letteratura di ricevitori radio utilizzati in clandestinità nei campi di prigionia, ma troppo spesso questi documenti sembrano puro frutto della fantasia di registi e romanzieri. I ricevitori clandestini sono realmente esistiti, a volte introdotti di nascosto, a volte realizzati con materiali di recupero.

Abbiamo voluto raccogliere tutti i documenti disponibili al solo scopo di onorare il ricordo di chi ha sofferto la prigionia senza far morire la speranza di libertà, e saremo grati a chiunque vorrà contribuire segnalandoci articoli, fotografie e informazioni sulle radio clandestine e autorizzandoci a pubblicare il materiale esistente.

Molta documentazione riguarda le radio realizzate nei Lager tedeschi dai prigionieri di guerra, durante la Seconda Guerra Mondiale. Secondo Ugo Dragoni gli italiani riuscirono a nascondere in tutto otto radio clandestine nei vari Lager, gran parte delle quali a Sandbostel: Caterina, Mimma, Teresina, GEA (quest’ultima fu custodita dallo stesso Dragoni durante la prigionia). Di tutti questi ricevitori, tre sono visibili a Padova nel Museo Nazionale dell’Internamento (ex Museo dell’Internato Ignoto): Caterina, Radio Cestokova e la galena di Zheithain.

Gran parte del materiale raccolto inizialmente ci è stato fornito dal Professor Alessandro Ferioli di Bologna, che ci ha messo in contatto con i figli di Giovannino Guareschi, i quali ci hanno fornito ulteriore documentazione dall’archivio del Club dei Ventitré e ci hanno autorizzato a pubblicare il materiale scritto dal padre, testimone dell’esistenza di Radio Caterina durante la prigionia in Germania.

Pubblicato il 05/02/2006 – Ultimo aggiornamento: 03/04/2022