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Ignazio Secci ricostrisce la galena di Zeithain

ARTICOLO PROVVISORIO - in attesa delle dimensioni effettive del ricevitore!!!

Dopo la splendida ricostruzione di Radio Caterina, Ignazio Secci si è cimentato nella realizzazione di una copia del meno famoso ma non meno importante ricevitore a galena del campo di Zeithain, la cui storia è stata narrata in prima persona dall'autore, Padre Ajroldi.

 


"LA GALENA DI ZEITHAIN"


di Ignazio Secci

 

Dopo essere riuscito con successo a far rivivere, realizzandone nel Settembre 2006 una Replica funzionante, RADIOCATERINA - La radio della Speranza - costruita ed utilizzata nel Lager dagli Internati Militari Italiani nel Campo di Sandbostel in Germania nel 1944, il cui articolo è stato recentemente pubblicato su RADIO RIVISTA e sul sito www.radio-caterina.org a cura di Maurizio Grillini - IZ4BBD - della sezione ARi di Carpi (MO) il mio interesse è stato attratto dalla non meno famosa ma altrettanto affascinante "GALENA DI ZEITHAIN".

Chi desidera conoscere più approfonditamente la storia di questo piccolo apparecchio radio, potrà trovare ampia bibliografia sempre sul sito Internet sopraindicato.

La riproduzione di questo storico cimelio, per il quale - in verità - non si hanno molte notizie di dettaglio, è stata da me effettuata unicamente sulla base di quanto rilevabile dalle foto di repertorio che la vedono esposta, al fianco di Radio Caterina, nel Museo dell'Internato Ignoto di Terranegra di Padova.

Riproduzione della galena di Zeithain ad opera di Ignazio Secci

Riproduzione della galena di Zeithain ad opera di Ignazio Secci
Clicca sull'immagine per ingrandire

 

Da un attento esame di queste tre foto (ed in particolare dell'ingrandimento della prima) del ricevitore a galena realizzato da Padre Ajroldi nel Lazzaretto per gli I.M.I. di cui era Cappellano a Zeithain in Germania nel 1944, si può rivelare che essa mostra - allo stesso tempo - una estrema semplicità circuitale, ridotta ai soli elementi essenziali: Bobina, Rivelatore ed Auricolare, unita ad una realizzazione estremamente elaborata del circuito sintonico.

Infatti, non potendosi disporre, per evidenti motivi di carenza di materiali, di un condensatore variabile, il costruttore ricorse al sistema della "Bobina variabile", attraverso la realizzazione di numerose prese durante la realizzazione del suo avvolgimento.

Ma che la radio sia priva del variabile è solo apparente, perché questi è, in pratica, costituito dall'antenna e dalla terra!

Questa capacità ha un valore determinato a seconda delle prese interessate. In pratica l'operatore è in grado di ottimizzare la sintonia mediante lo sfruttamento di una vasta possibilità di spostare la posizione dell'antenna, della terra nonché del rivelatore.

 

BOBINA

Tavola 1, Schema elettrico e istruzioni di assemblaggio Come si vede chiaramente dalle foto, la bobina risulta costruita su un supporto consistente in uno spezzone di tubo di scarico idraulico in plastica bianca ed interno annerito. Il diametro è stato apprezzato essere il commerciale 1 pollice e mezzo (circa 3,8 cm.) e la lunghezza di 10 cm, con taglio grezzo ad una delle estremità.

L'avvolgimento riulta realizzato in filo di rame smaltato del tipo da avvolgimenti delle dinamo di bicicletta, credo dello O,4 mm. (quel1o da me utilizzato nella Replica). Esso è stato effettuato con spire deposte, intenzionalmente come nell'originale, alla bell'e meglio, in modo disordinato e talvolta accavallandole, non ben serrate.

Appaiono lungo l'avvolgimento stesso ben 28 prese intermedie( oltre all'inizio e la fine).

Esse sono state realizzate ritorcendo il filo: la prima presa dopo 10 spire, la seconda dopo altre 20 spire e tutte le altre ogni 5 spire fino al termine, per un totale di 165.

Naturalmente le coppie dei fili di ogni presa, avranno la loro parte terminale privata dello smalto, in modo da garantire un buon contatto e la continuità dell'avvolgimento.

La bobina risulta fissata su una assicella di legno comune da imballaggi dello spessore di 0,8 cm., di forma quadrata con lato di 10 cm. e venatura traversa al senso della bobina stessa.

Essa risulta allineata al bordo destro della tavoletta e fissata con una vite o chiodo con spessore distanziale.

Nello spazio rimasto libero alla sua sinistra, vengono realizzati gli ancoraggi delle prese intermedie; all'apparenza essi sembrano consistere in viti senza il dado avvitate a forza in sede sul piano di legno su fori precedentemente realizzati con punta da 3 mm. La loro disposizione è a trama quadrata da 1 cm. di lato, collocate su otto file da 4 viti l'una con l'esclusione della prima, settima ed ottava, che ne hanno solo 3.

Per la realizzazione degli ancoraggi dell'auricolare, del detector e delle prese di antenna e terra, è stato realizzato un frontalino in legno delle stesse caratteristiche del basamento. Ferma restando la sua 1unghezza di 10 cm., l'altezza sarà di 6 cm. con venatura del legno opposta al piano che andrà inchiodato ad "L" con il basamento.

In esso verranno sistemati delle viti passanti, abbastanza lunghe da attraversare lo spessore del legno e complete di rondella e dado. La loro disposizione non appare simmetrica ma utilitaristica.

In quelle sjstemate vicino al bordo superiore del frontalino risultano connessi l'auricolare e la presa di terra. In quelle sistemate vicino al bordo inferiore si trovano le connessioni del rivelatore a cristallo e la presa di antenna. (Vedere la Tavola n. l B).

 

RIVELATORE A CRISTALLO (DETECTOR)

Tavola 2, Dettagli costruttivi Le foto consentono di poter apprezzare solo in parte, ma soprattutto intuire il sistema adottato dal costruttore per realizzare il rivelatore a cristallo di galena.

Si è partiti dall'utilizzo di un blocchetto di legno (sempre dello stesso tipo usato per il contenitore) tagliato in forma rettangolare delle dimensioni di circa 2,5x3,O cm.

Lo si è opportunamente sagomato addolcendone gli spigoli vivi, rendendolo idoneo, attraverso la realizzazione di un piccolo incavo nella sua parte laterale superiore, atto ad alloggiare una piccola pietra di cristallo di galena possibilmente del tipo a grana fina più sensibile), che nell'originale era quella che Padre Ajroldi trovò nella tasca della camicia appartenuta al soldato Apolloni e consegnò al S.Ten.Romeo.

Sul fianco del blocchetto scavato per alloggiarvi la galena, trovasi il contatto fisso (credo come ho usato io, una strisciolina di latta sagomata a cucchiaino ed a contatto con la galena), il cui reoforo è stato realizzato avvolgendo due spire di filo di rame ripulito dallo smalto, che tiene detta strisciolina metallica stretta e solidale al blocchetto medesimo, le cui estremità andranno ritorte.

Per bloccare il minerale nel suo alloggio, farà da scontro un listellino del solito legno largo 5 mm. e lungo 2,S cm. che sarà fissato al corpo principale con una fasciatura o in carta adesiva o in cerotto da medicazione ed assicurato da una legatura fatta con due giri di spago sottile dati in senso orizzontale.

Il contatto mobile (o baffo di gatto), in mancanza di filo di caratteristiche elastiche, viene anch'esso, obbligatoriamente direi, realizzato con filo di rame del diametro O,4 mm. privato dello smalto, avvolto per due spire sul complesso blocchetto-listello di scontro, ritorto in due punti: uno per ricavarne il contatto sulla pietra minerale e l'altro per il reoforo di connessione.

Nella scarsa bibliografia sulla Galena di Zeithain, si parla della richiesta del materiale occorrente fatta avere al Padre Ajroldi dal S .Ten. Romeo per approntarla e si fa menzione di un ago da siringa per iniezioni dentro cui avrebbe dovuto scorrere un sottile fllo per andare a contattare la galena. Dalle foto non sono riuscito a vedere nulla di simile (forse era nelle intenzioni di realizzare il detector in maniera diversa), constatando che si è optato per un terminale in fllo di rame ritorto, la cui punta è stata resa aguzza da un taglio obliquo netto. Una legatura con il solito spago, data nel senso verticale è sufficiente a fissare solidamente i due reofori del rivelatore.

Il sistema, alla prova dei fatti, realizzato da me in alcuni esemplari, funziona bene: quasi come un Detector commerciale del tempo, anche se la pietra non è protetta dalla polvere o dall'umidità.

La punta di contatto, resa elastica attraverso la realizzazione di una piccola asola (tipo spilla da balia), è abbastanza stabi1e una volta trovato il punto di miglior resa. (Vedere la tavola n .2 C).

 

AURICOLARE

Appare evidente dalle foto, che la Galena di Zeithain non utilizza un auricolare auto costruito come nel caso di Radio Caterina, ma un elemento ricavato da una cornetta telefonica; forse da un telefono da campo, notoriamente a bassa impedenza (valore tipico 56 Ohm).

Ciò purtroppo non garantisce una buona uscita audio della radio come quella conseguibile con un auricolare ad a1ta impedenza (2.OOO Ohm), ma risulta sufficientemente comprensibile in un ambiente silenzioso.

Va comunque fatto presente che l'uscita audio della radio dipende dall'ottimizzazione di tutto il complesso: sintonia, sistema antenna-terra, rivelazione, auricolare, nonché dalla potenza di trasmissione dell' emittente ricevuta!

 

PROVA DEL RICEVITORE

Non essendo possibile poter esaminare il cimelio da vicino, essendo questi intangibile in quanto custodito sotto la medesima spessa teca al fianco di Radio Caterina, è logico che per poter esprimere su di esso un giudizio tecnico, sia stato necessario attendere la realizzazione di una fedele Replica.

Notiamo subito che, anche se si utilizza una buona antenna filare da una trentina di metri ed una efficiente presa di terra, la selettività del ricevitore è alquanto scarsa, anche se a ciò si può cercare di porre rimedio ricorrendo allo spostamento sulle molte prese della bobina sia del rivelatore che dell'antenna e della terra.

 

CONCLUSIONI

Tenuto conto delle condizioni logistiche e di estrema carenza di materiali con i quali il ricevitore venne approntato, nonché dello schema elettrico adottato (Vedere Tavola l A), sicuramente il più semplice ed efficace in quella particolare situazione contingente, nonché il particolare contenitore a scomparsa utilizzato per celarlo al nemico, (vedi Tavo1a 2 D) mi portano a concludere affermando che la GALENA DI ZEITHAIN era perfettamente idonea allo scopo per cui Padre Ajroldi la commissionò al S.Ten.Romeo, certamente piccola ed affidabile ed in grado di ricevere molte stazioni in Onda Media soprattutto di notte, ma come detto in altra parte, non certamente paragonabile alla più famosa Radio Caterina, avendo potuto fare una effettiva comparazione tra le due radio da me realizzate in Replica.

Sicuro di aver fatto cosa gradita agli ex I.M.I. ancora tra noi con questa modesta fatica, nell'augurare buon lavoro e buon divertimento agli appassionati auto costruttori di questo genere di radio, sono a disposizione per ogni eventuale chiarimento al mio numero telefonico 070810484

Ignazio Secci

 

Pubblicato il 01/11/2007 - Ultimo aggiornamento: 01/11/2007

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