Il Lager di Sandbostel

Mappa della Germania, SandbostelSandbostel è una cittadina tedesca della Bassa Sassonia (Niedersachsen), situata a 43 km a nord-est da Brema e 60 km ad ovest di Amburgo. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu costruito nelle vicinanze di Sandbostel uno dei più famosi campi per prigionieri di guerra, lo Stalag X B, dove dal 1939 al 1945 furono internati 1 milione di prigionieri di 46 nazioni, 50.000 dei quali morirono di fame, malattia o uccisi. Tra i prigionieri di Sandbostel il filosofo Louis Althusser, gli scrittori Gaston Aufrere e Leo Malet, lo scrittore Giovannino Guareschi e tanti altri, che dopo la liberazione (29 aprile 1945), documentarono ampiamente le condizioni di vita nel Lager.

A Sandbostel furono internati anche tecnici, radiotecnici e chimici, che riuscirono a nascondere, riparare, e in alcuni casi realizzare radioricevitori di fortuna per poter seguire l’esito della guerra e informare gli sfortunati compagni di prigionia, costituendo l’ossatura di una straordinaria Resistenza alle continue angherie degli aguzzini. Grazie a quei ricevitori la speranza continuò a sorreggere l’animo dei prigionieri.

Il campo fu costruito su un terreno paludoso. Il clima era umido e freddo, l’inverno estremamente rigido. I servizi igienici erano carenti, l’acqua potabile un sogno. Nella sezione destinata agli Internati Militari Italiani le serie di baracche erano disposte intorno al “laghetto”, una pozza di raccolta per l’acqua piovana. Al “laghetto” dedicherà più pagine Guareschi, numerose fotografie Vittorio Vialli, ma rimarrà famoso per le barchette di carta che gli Internati vi “vararono” dopo aver appreso grazie alle radio clandestine la notizia dello sbarco alleato in Normandia.

Un plastico della zona dello Stalag X B riservata agli Internati Militari Italiani è esposto al Museo dell’ANEI annesso al Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto di Padova.

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Plastico del Lager di Sandbostel

Il plastico della zona dello Stalag X B riservata agli Internati Militari Italiani.
Al centro, il “laghetto”

Recentemente l’area in cui sorge il Lager di Sandbostel è stata privatizzata e non è possibile visitarlo se non dall’esterno. È possibile comunque visitare il cimitero e il Centro di Documentazione di Bremervoerde. Inoltre, è presente una interessante documentazione sul sito ufficiale del Documentation and Memorial Site Sandbostel.


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Ciò che resta del Lager di Sandbostel, visto dal satellite. Utilizzare i controlli di navigazione sulla mappa per aumentare o diminuire lo zoom.

Sul sito della Federazione Regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza sono state pubblicate 33 fotografie scattate nel giugno 2007 da Rickard Garvare e Giovanni Baldini.

Note:

Per chi volesse andare a Sandbostel a visitare il Lager: per molto tempo il Lager è appartenuto a dei privati ma “Nel 2005 e nel 2008 la Fondazione Lager Sandbostel acquistó una parte del terreno dell’ ex-Lager e fondó il Sacrario Lager Sandbostel. Il complesso comprende undici tra baracche e vari edifici storici ed alcuni edifici costruiti nel dopoguerra. Cinque dormitori di legno, una latrina ed una cucina sono stati restaurati a norma”(secondo quanto riportato in data 05/04/2017). Periodicamente nello Stalag XB di Sandbostel si commemora l’anniversario della liberazione dei prigionieri, avvenuta il 29 aprile 1945.

Nota: alla data del 05/02/2008 dalle pagine del sito del Memoriale di Sandbostel il Lager risultava appartenere a dei privati e riportava la notizia di una troupe televisiva italiana cacciata dal campo di Sandbostel nel 1986: “It’s owner did massively molest an Italian TV team in 1986, so they had to stop their work.” (Il proprietario molestò pesantemente una troupe televisiva, costringendola ad abbandonare il proprio lavoro).

Pubblicato il 20/12/2006 – Ultimo aggiornamento: 05/04/2017