L’ARI di Carpi

RadioRivista giugno 2006Alcuni soci della sezione carpigiana dell’ARI (Associazione Radioamatori Italiani) hanno iniziato ad interessarsi a Caterina nel 2005, iniziando a raccogliere una generosa documentazione, che ha portato alla nascita di questo sito. Nell’articolo seguente, pubblicato a pagina 119 del numero di giugno 2006 di Radio Rivista, Maurizio Grillini IZ4BBD illustra a nome dei soci di Carpi le fasi che hanno portato al loro incontro con Caterina.

Nell’articolo si cita il rapporto del Tenente Colonnello Riccardo Melodia, dal titolo “La storia di CATERINA”, che abbiamo scoperto poi riferirsi alla omonima Caterina custodita dal Tenente Melodia a Cestokova prima, poi a Norimberga, e infine a Grosse Hesepe. Grazie alla cortese collaborazione della Federazione di Padova dell’ANEI abbiamo potuto trascrivere il documento e ricostruire la storia della Caterina di Cestokova.

 

Ancora Caterina…

Abbiamo conosciuto Caterina dalle pagine di Radio Rivista, in un articolo di Giuseppe Borghini IW5CID pubblicato nel numero di febbraio del lontano 1991.

Caterina, la radio della speranza, era un ricevitore costruito in clandestinità nel campo di internamento di Sandbostel, nel 1944. Per chi volesse rileggere l’articolo, questo è disponibile sul sito Internet del Comitato Guglielmo Marconi [1].

Nelle vicinanze di Carpi [2] esiste uno dei pochi campi di concentramento italiani che l’idiozia dell’uomo concepì negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Meno tristemente famoso delle Risiere di San Sabba (dove a differenza del nostro era in funzione un forno crematorio), il Campo di Fossoli [3] era sorto come campo di prigionia per i militari inglesi e diventò per molti, dopo l’occupazione tedesca, la prima tappa verso il doloroso calvario nei Lager del centro Europa.

Da sempre la nostra Sezione [4] è presente in occasione di fiere e manifestazioni sportive e non. Lo scorso anno, per l’anniversario della Liberazione, il 25 aprile, abbiamo attrezzato una stazione radio in onde corte per collegarci col nominativo speciale di II4FCF (dove FCF sta per Fondazione ex Campo Fossoli) e mandare a tutti gli OM un messaggio di pace, in previsione di ripetere l’evento anche nel 2005, sessantesimo anniversario.

I nostri QSO dal campo di concentramento di Fossoli sono stati confermati da QSL commemorative raffiguranti il campo, per non dimenticare la triste sorte toccata a milioni di persone per motivi che non trovano nessuna giustificazione. E nonostante ciò l’odio razziale, la pulizia etnica e l’intolleranza politica sono ancora presenti in molte zone del pianeta: basti pensare che, solo dieci anni fa, campi di concentramento erano a poche centinaia di chilometri da noi, in Bosnia.

La QSL del 25 Aprile 2004


Foto 1 – Nella QSL del 25 Aprile 2004, il Campo di Fossoli in una foto d’epoca

Fin dalla manifestazione del 2004 nacque l’idea di dare un’impronta più significativa della nostra presenza, e ci tornarono alla mente le informazioni lette più volte sui ricevitori radio clandestini: articoli del “Sistema A” e di altre riviste, e, naturalmente, l’articolo di radio Rivista già citato. Decidemmo quindi di ricostruire la storia di Caterina. Dato il poco tempo a disposizione, riuscimmo a malapena a recuperare alcuni particolari (una matita, una dinamo di bicicletta, cartine di sigaretta, la valvola, una candela e poco altro), che esponemmo su un pannello insieme alla riproduzione dell’articolo e ad alcuni dettagli tecnici e costruttivi.

Successivamente, in preparazione della manifestazione di quest’anno, siamo riusciti a recuperare grazie ad Internet altre preziose informazioni e scoprire una galassia di ricevitori autocostruiti in situazioni simili, come la radio costruita dentro una borraccia da alcuni americani in un campo di prigionia giapponese [5]. Si sono rivelati estremamente interessanti per la nostra ricerca gli articoli di Renzo Casagrande e di Elisa Cassi pubblicati sul sito Internet dell’Istituto Paritario Giacomo Leopardi di Bologna [6] (curiosamente situato nella stessa via che ospita il Compartimento Regionale delle Comunicazioni dell’Emilia Romagna, sede di esami per gli aspiranti radioamatori). Il Direttore Didattico dell’Istituto G. Leopardi, Alessandro Ferioli (figlio di Pier Giorgio, IW4AME), è stato prodigo di consigli e ci è stato di notevole aiuto nel guidare le nostre ricerche nella direzione che avevamo inconsciamente intrapreso: questa ricerca, inizialmente di stampo puramente tecnico, si era infatti spostata sugli uomini e su quello che per loro significò il ricevere informazioni da Radio Londra. Approfittiamo per ringraziare pubblicamente il Prof. Alessandro Ferioli.

La prima lettura consigliataci fu il “Diario clandestino” di Giovannino Guareschi (proprio lui, il geniale autore delle avventure di Peppone e Don Camillo), internato nel campo di Sandbostel dove nacque una delle Caterine. Già, perchè di Caterine ce ne fu più di una. Caterina, Mimma e altri ricevitori che resero meno gravosa la prigionia. E un ricevitore radio clandestino fu costruito anche da Giuseppe Biagi, il marconista della “Tenda Rossa” [7], in un campo di prigionia inglese in India. Tornando al libro di Guareschi, le poche pagine dedicate al ricevitore illustrano con grande efficacia l’importanza dell’apparecchio: definito “centro radio” della piccola “Città Democratica” rappresentata dal Lager, è spettacolare la descrizione di come quegli uomini sprovvisti di tutto si siano procurati il cavo in rame smontando la dinamo della bicicletta che il sergente della Gestapo aveva appoggiato alla baracca dell’ufficio pacchi: una volta smontata, la dinamo è stata privata del contenuto e poi rimontata, sotto gli occhi della sentinella. E quanto captato alla radio veniva subito diffuso agli altri prigionieri (come descritto da Guareschi, mentre Churchill continuava il suo discorso alla radio, già giravano nelle baracche le trascrizioni in italiano della prima parte del discorso). E ancora, il coraggio e la freddezza del tenente Lombardi che, scoperto alla radio da un soldato tedesco, si salvò corrompendo il militare con un orologio.

Radio Caterina, l'originale


Foto 2 – L’originale Caterina, custodita presso il Museo dell’Internato Ignoto

Di fondamentale importanza anche la visita al Museo dell’Internato Ignoto [8], a Terranegra di Padova, diretto da Mons. Alberto Celeghin. Qui è infatti conservata Caterina, insieme a frammenti di vita degli internati: i foglietti su cui venivano trascritti i messaggi, un rapporto ufficiale sulla costruzione della radio a cura del Tenente Colonnello Riccardo Melodia (leggere a questo proposito l’introduzione: abbiamo appreso in un secondo momento che il rapporto si riferisce alla omonima Caterina di Cestokova – n.d.r.), un altro ricevitore a galena, accessori di tutti i giorni e bandiere tricolore cucite a mano all’interno del campo, ma anche i moduli che venivano proposti ai prigionieri per aderire alla Repubblica Sociale, ponendo fine alla prigionia. Da sottolineare che una larga parte degli internati rispose NO all’adesione, e ci piace pensare che parte del merito vada a Caterina, che ha permesso di conoscere le vere sorti della guerra e rinfrancato i cuori degli internati.

La nostra ricostruzione di Radio Caterina


Foto 3 – La nostra Caterina, ricostruita grazie all’impegno di I4BBO Valentino e I4IOR Claudio

Il 25 aprile 2005, nel Campo di Fossoli, abbiamo esposto una ricostruzione di radio Caterina, e riassunto le nostre riflessioni in una presentazione multimediale realizzata con OpenOffice e accompagnata da suoni dell’epoca. Tutto quanto avrebbero potuto ascoltare da Radio Londra: musica, canzoni, ma soprattutto i notiziari, come quello annunciante lo sbarco in Normandia (sempre al Museo dell’Internato Ignoto, un articolo di giornale recante la notizia della morte del Tenente Olivero, uno dei realizzatori della radio, lo descrive come l’uomo che riuscì a captare l’annuncio prima ancora della popolazione locale), discorsi di Churchill e il discorso di De Gaulle dalla Prefettura di Parigi liberata.

La tenda dell'ARI


Foto 4 – Nella tenda che abbiamo allestito, mentre i nostri operatori si alternavano nei QSO…

Interno tenda


Foto 5 – …i visitatori, dai giovani ai meno giovani, hanno dimostrato grande interesse alla storia di Caterina

Per nostra scelta, la radio non era funzionante come tale, ma dall’altoparlante era possibile ascoltare le registrazioni di voci e suoni dell’epoca. La generosa affluenza di pubblico ci ha gratificato del lavoro svolto, e ancor più le richieste di informazioni e approfondimenti da parte di insegnanti di tutta Italia.

Caterina è stata esposta anche in successive manifestazioni, insieme alla storia degli uomini che l’hanno realizzata, coccolata, amata e difesa (la radio era completamente smontabile, e i vari pezzi di cui era costituita erano nascosti da più internati). Ci siamo ripromessi di continuare la nostra ricerca, raccogliendo quanto più materiale possibile sulle radio costruite nei campi di prigionia. Se pensate di poterci aiutare, potete contattarci all’indirizzo email che troverete sul nostro sito Internet [4].

A cura della Sezione ARI di Carpi

Riferimenti:

[1] http://www.radiomarconi.com/marconi/caterina.html

[2] http://www.comune.carpi.mo.it/

[2] http://www.fondazionefossoli.org/

[4] http://www.associazioni.comune.carpi.mo.it/ari/

[5] http://www.tuberadio.com/canteen.html

[6] http://itcleopardi.scuolaer.it/

[7] http://www.radiomarconi.com/marconi/biagi.html

[8] http://www.internatoignoto.it/

 


 

RadioRivista agosto 2006Nel contempo veniva portato a conclusione avviato il Progetto Didattico, del quale è stato dato annuncio a pagina 50 del numero di agosto 2006 di Radio Rivista con le seguenti righe.

 

Caterina News

Ringraziamo innanzitutto per aver pubblicato l’articolo “Ancora Caterina…” a pagina 119 del numero di giugno 2006 di Radio Rivista. A completamento dell’articolo vorremmo aggiungere alcune note.

Dopo la manifestazione di Fossoli (25 aprile 2005) abbiamo continuato a raccogliere ulteriore documentazione sulle radio clandestine, materiale che abbiamo intenzione di pubblicare sul sito Internet ad esse dedicato previa autorizzazione degli autori/editori.

L’indirizzo del sito è il seguente:

https://www.radio-caterina.org/

L’elenco completo del materiale raccolto è disponibile nella sezione Documentazione del sito e faremo il possibile per ottenere il permesso a pubblicare il rimanente. Al momento abbiamo avuto l’autorizzazione di Carlotta e Alberto Guareschi a pubblicare gli scritti del padre, Giovannino Guareschi.

Nel corso dell’anno 2005/2006, grazie alla spinta entusiastica del prof. Ruggero Sassi abbiamo avviato il progetto didattico “Una radio di nome Caterina” presso l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato “Giancarlo Vallauri” di Carpi. Con la collaborazione dell’Associazione Mnemos e della Fondazione ex Campo Fossoli, il progetto didattico non si è limitato ad approfondire l’aspetto tecnologico della radio ma ha affrontato anche l’aspetto storico ed etico della vicenda degli Internati Militari Italiani. Un progetto del quale renderemo disponibili i dettagli a chiunque volesse replicarlo presso altri Istituti Scolastici. Il 25 aprile 2006, a Fossoli, i ragazzi del Vallauri erano presenti accanto a noi per ricordare il sacrificio degli Internati Militari.

Ringraziamo ancora per la pubblicazione dell’articolo, che ha già reso i suoi frutti con ulteriore materiale segnalatoci dai lettori.

Sezione ARI di Carpi

Pubblicato il 23/08/2006 – Ultimo aggiornamento: 14/04/2007